Thursday 1 November 2012

Big Star: Nothing Can Hurt Me


Sono 110 minuti di pura estasi quelli offerti da "Big Star: Nothing Can Hurt Me", il documentario di Drew DeNicola e Olivia Mori che narra la storia di uno dei piu' grandi gruppi che la storia del rock ricordi.
Poco importa che, durante la loro meteorica esistenza, ebbero scarso successo commerciale; sono legioni i fans che non cessano di ascoltarli e tante le band con un debito dichiarato al loro sound.

Il film in questione verra' presentato a New York in prima USA a meta' novembre, con una uscita in sala prevista nella primavera del 2013; segnatevi le date perche' e' un appuntamento irrinunciabile.
Noi baciamo la nostra "Grande Stella" per aver avuto l'occasione di assistere alla prima mondiale del lungometraggio, in compagnia degli autori e di John Fry, leggendario ingegnere del suono degli Ardent Studios.

Davvero difficile dire quale e' il momento che abbiamo preferito, tante e tali sono state le emozioni che correvano tra cuore e cervello senza soluzione di continuita'.
Ma, forse, ve ne e' uno in particolare che merita una citazione su questo nostro tazebao: quando, durante l'intervista ai fratelli Bell, la sorella di Chris non riesce, interrotta dalle lacrime che le riempiono gli occhi, a terminare il suo pensiero ("Ma, sarebbe meglio, se fosse..."/"Si', insomma, se non soltanto la musica...").
Si', sarebbe tanto meglio se Chris Bell fosse qui, oggi; ma, noi, sia pure altrettanto commossi, ringraziamo il Cielo per quella musica.

Capolavoro assoluto, ci mancano i termini per definirlo altrimenti.
(www.bigstarstory.com)

Tuesday 24 July 2012

CRIME

Ristampa essenziale (nonche' ufficiale) del primo, storico, 45 giri degli inimitabili Crime, leggendaria formazione di San Francisco.
Auto-finanziato ed uscito originariamente nel 1976 (avete letto bene, millenovecentosettantasei) fu il primo singolo punk pubblicato da un gruppo della West Coast.

Un'autentica deflagrazione sonora, il suono di un treno impazzito che - condotto da un guidatore in preda ad allucinazioni - si schianta ad altissima velocita' contro le pareti del tunnel che sta percorrendo maldestramente.
Ancora oggi, a distanza di qualche decennio, la eco di quella esplosione e' ben lungi dallo spegnersi.

Immenso. E se non credete a noi, credete a Thurston Moore.

Monday 2 July 2012

Searching For Sugar Man


L'uscita del film nelle sale degli USA e del Regno Unito avverra' il prossimo 27 luglio; noi ringraziamo la buona sorte che ci ha permesso di assistere ad una anteprima in compagnia del regista e con un ospite VIP al termine della proiezione.

"Searching For Sugar Man" e' un lungometraggio che narra l'epica impresa di due fan sudafricani che - incuriositi dalla totale assenza di informazioni di un cantante che nel loro paese era a) un simbolo della lotta contro l'apartheid e b) creduto morto - si misero alla ricerca di notizie su Sixto Rodriguez. E, siccome la realta' supera sempre la fantasia, non solo trovarono le news che cercavano ma, pure, il cantante medesimo, vivo e - per fortuna del mondo intero - vegeto.

Senza mezzi termini: il film e' letteralmente splendido.
Diversi sono i momenti in cui abbiamo dovuto ricorrere all'ausilio del fazzoletto per fermare le naturali lacrime di gioia e commozione che la storia dipinta con maestria dal regista svedese Malik Bendjelloul stimolava.
E la memoria e' corsa lesta a qualche anno fa quando - di nuovo, la buona sorte! - assistemmo ad una esibizione live di Rodriguez in un teatro gremito fino all'inverosimile di Sudafricani: fu, quella, un'esperienza assolutamente indimenticabile di gioia, comunione, esultanza e festa.

Dicevamo di un ospite VIP apparso tra il pubblico al termine dei titoli di coda.
Ancora oggi, trascorso qualche giorno dal fatto, non sappiamo se abbiamo visto Rodriguez entrare in sala, rispondere alle domande del pubblico e suonare qualche pezzo sulla sua chitarra acustica o se, invece, abbiamo letteralmente immaginato tutto, trascinati sul fondo del vortice emotivo che la visione del film aveva provocato.
Chissa'?

Monday 16 April 2012

Elektroshock


Ci voleva la lodevole iniziativa del Record Store Day, edizione 2012, perche' - dopo trenta e passa anni dalla sua apparizione iniziale - rivedesse la luce "Asylum", l'unico lp pubblicato dagli Elektroshock, formazione laziale della prima era del punk italiano.

Originariamente edito nel 1979 dalla celeberrima label Numero Uno, e' oggi la Sony a pubblicarlo; e, per una fortuita coincidenza storica in cui - nel periodo trascorso tra la prima edizione e quella contemporanea - abbiamo assistito sia alla nascita che alla repentina morte del compact disc, il disco esce oggi in vinile, "cosi' come mamma lo ha fatto".

A chi consigliare questo misconosciuto gioiellino rimasto, per troppo tempo, esclusiva preda dei collezionisti piu' agguerriti?
Anzitutto ai fan di David Bowie ed Iggy Pop del periodo berlinese dei due, a cui il long playing e' dedicato (oltre al Duca Bianco ed all'Iguana e' Lou Reed, il terzo "padreterno" oggetto degli originari ringraziamenti della band).
E poi, ancora, a tutti coloro che hanno nostalgia di una stagione musicale e di un'epoca storica irripetibili, entrambe culle di un florilegio creativo come non abbiamo piu' avuto modo di assistere passato il 1980-81.

Fatelo vostro prima che sparisca di nuovo: chissa' dove saremo noi tutti all'epoca della sua prossima sortita.