Wednesday, 30 June 2010
Sibylle Baier
L'occasione di menzionare qui "Colour Green", l'unico disco di Sibylle Baier, ci viene data dalla sua (ri)pubblicazione in vinile da parte della American Dust lo scorso 22 giugno.
Su invito di Other Music, l'edizione in CD (edita dalla Orange Twin) entrò a far parte della nostra raccolta all'epoca della sua uscita (2006, ma le incisioni risalgono ai primi anni settanta).
Rimasi a dir poco meravigliato per ciò che andavo scoprendo e che non abbandona - ad anni di distanza - il lettore; un'artista pura che - come Vashti Bunyan prima di lei - aveva scelto il folk come modalità espressiva ma privilegiato la famiglia rispetto alla carriera musicale.
Christina Carter esprime perfettamente, come solo un'altro musicista può fare, il fascino senza tempo di questo disco:
"Each song is a masterpiece in and of itself in all four respects: lyrically, melodically, technically (guitar playing) and vocally. Lyrically each song joins the poetic and the narrative i.e. short story, in a way seldom achieved in English language songwriting. They have something in common with traditions that join sophisticated lyric with popular music e,g, Brazilian/Portuguese, French and Russian. Subtle, elegiac, but not sentimental; rhymes are fresh and not cloying yet also not eccentric (very hard combination to achieve). And despite being reflective, live in the moment, alive...the imagery is original, and psychologically charged...melodically complex yet penetratingly simple and unforced...the guitar playing is like a beautiful, perfectly proportionate chair, the structure which allows the whole of the song to sit in equilibrium. Inventive within the means of what makes dynamic sense. No wasted note and yet still with individual personality. A chair made by a master chairmaker...her voice is clear and without affectation or pretension, yet expressive. It sounds only like her, not like anyone else. And she has that 'thing' that is inexplicable: a certain singerly timbre which is not merely ornamental and cannot be acquired. It's natural and comes out of the inner nature of the artist...the emotion in her songs is held somewhat at a distance in order to be perceived more clearly, and yet the tone is not cold or empty...I think all of these things make her songs each a perfect masterpiece. I keep thinking of made things like wine, a meal of perfectly balanced textures, flavors, ingredients, the finest made furniture, etc....".
Davvero indispensabile.
(www.americandust.net)
Friday, 25 June 2010
News
Continua inarrestabile la marcia trionfale della etichetta losangelina di ristampe Yoga Records, che ha da poco pubblicato uno dei gioielli più fulgidi della sua corona.
Per l'estate 2010, con tempistica perfetta, direttamente dall'anno di grazia 1974 ecco riapparire "Hot Off The Press", l'unico LP dei News.
Basta un solo ascolto per cadere stregati nella rete dorata tessuta da questa formazione del Connecticut; sfido chiunque (come se si agisse sotto ipnotismo) al termine a non tornare al principio per ricominciare immediatamente da capo.
"The songs are strong pop/rock, with Beach Boys-style harmony vocals on the softer songs, and tougher (but still melodic singing) on the rockers", scrive correttamente Aaron Milenski.
Ma la sintesi migliore è quella di Douglas, patron della Yoga: "A timeless slice of pure music, no pretensions or angst - just rock".
Esatto! Soltanto musica che sgorga purissima e non adulterata da una sorgente rimasta nascosta per troppo.
Chi ama certi dischi (penso in particolare al capolavoro "Tricky Zingers" dei Creme Soda ed a "Things" di Merrell Fankhauser & H.M.S. Bounty) lo aggiungerà prontamente alla propria raccolta di dischi, certo di un ritorno esponenziale e duraturo nel tempo.
Disponibile sia in DL che in CD.
(www.yogarecords.com)
Friday, 11 June 2010
Best Coast
Pubblicato dalla etichetta Mexican Summer con il numero di catalogo Mex053 e' atteso (con malcelata impazienza dal sottoscritto!) per il 27 luglio prossimo l'album d'esordio ("Crazy For You") di Best Coast.
Best Coast e' l'alias artistico di Bethany Cosentino (ex-Pocahaunted, con Bobb Bruno alla chitarra), autrice di una serie di 45 giri uno piu' bello dell'altro: tra tutti, mi piace ricordare qui "Sun Was High (And So Was I)" che mi ha accompagnato in loop per l'intera primavera (come i bambini piccoli, capaci di ascoltare la medesima canzone per decine e decine di volte di fila senza stancarsi mai).
L'intero album dura 29 minuti e - immagino gia' - avra' la capacita' di tele-trasportarmi sulla spiaggia di LA ad osservare il sole che tramonta nel Pacifico, segnale d'inizio di una calda notte ricca di piaceri e scoperte.
Meravigliosa Bethany, meravigliosa Best Coast: pop di lusso.
(bestycoasty.blogspot.com)
Tuesday, 8 June 2010
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