Tuesday, 2 November 2010

Frazey Ford


Quando, tra non molto, sara' tempo di tirare le somme delle uscite discografiche di quest'anno, non faremo fatica alcuna a celebrare tra le nostre "new releases" preferite del 2010 "Obadiah", l'album solista della canadese Frazey Ford (gia' membro delle bravissime Be Good Tanyas).
Ci sono ragioni sia musicali sia (molto) personali che hanno fatto si' che - dalla sua uscita avvenuta la scorsa estate - questo disco sia stato spesso ascoltato in "repeat mode".

Sulle prime, sintetizza bene Ben Raitliff scrivendo sul New York Times: "The Canadian singer Frazey Ford and her band have figured out a cumulative average from the sounds of two old records: Al Green’s “Let’s Stay Together” and Neil Young's “Harvest.” Two albums released within two weeks of each other in 1972. Memphis soul and Northern California folk-rock: not too far apart from each other, as it turns out".
"Obadiah" e' un magico incrocio tra atmosfere uniche e - solo in apparenza - distanti: il soul e la musica "roots" che convivono qui in maniera esemplare, fondendosi in perfetta armonia per la gioia e delizia di chi ha orecchie per intendere.
Sulle seconde, che ci legheranno a questo disco per sempre, quella decisiva e' stata la fortuna di ascoltarlo (sia su album che dal vivo) in compagnia di una persona - oggi lontana - a cui siamo profondamente e indissolubilmente legati da un rapporto di complicita' e di intesa quale e' difficile avere in vita. Ogni volta che la puntina od il raggio laser cadono sulla prima traccia, come per incantesimo, siamo di nuovo vicini, curiosi, desiderosi di scoperte ed esperienze intense.

"Obadiah" e' uno dei migliori esordi apparsi da lungo tempo; puro miele per l'anima.
(www.myspace.com/frazeyford)

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