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E' il doveroso omaggio museale, la prima retrospettiva statunitense dedicata all'opera di uno tra gli artisti piu' illuminati e visionari del secolo scorso, scomparso nel 1986.
Ne diamo notizia qui con estremo piacere perche' Gysin - pur non essendo un musicista - e' stato ispiratore e mentore di una serie infinita di artisti, poeti e musicisti "... da John Giorno a Brian Jones, a David Bowie e Patti Smith, fino a Genesis Breyer P-Orridge (cosa e', ad esempio, la trasformazione fisica di P-Orridge se non l'applicazione ultima e piu' estrema della tecnica del cut-up inventata da Gysin? -nda) e Keith Haring, per citarne alcuni tra numerosi altri", come elenca con precisione la scheda introduttiva della esibizione.
Indispensabile e gia' nei nostri scaffali il bellissimo libro (la cui copertina e' riprodotta sopra) a cura di Laura Hoptman pubblicato da Merrell in concomitanza con la retrospettiva.
Dopo NY, Brion Gysin: Dream Machine e' attesa nel 2011 a Parigi.
(www.newmuseum.org)
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