Sunday, 21 November 2010
XTC
E' tempo di scrivere la nostra lettera a Gesù Bambino.
Non può mancare, tra le nostre richieste, la ristampa in doppio vinile di "Skylarking" dei meravigliosi XTC in uscita a fine novembre.
Pubblicato originariamente nel 1986 e prodotto da Todd Rundgren, il disco non era mai uscito con la copertina originale (riprodotta qui sopra) e non aveva mai suonato bene come in questa edizione.
E' proprio vero: mai dire mai.
(http://ape.uk.net)
Friday, 19 November 2010
Patti Smith
Quest'oggi brindiamo con una coppa di squisito champagne millesimato all'inconorazione di Patti Smith quale vincitrice del prestigioso premio letterario USA "National Book Awards", grazie alla sua splendida memoria "Just Kids" edita ad inizio 2010.
Robert Mapplethorpe, Fred Sonic Smith, Sam Shepard, Tom Verlaine sono alcuni soltanto di coloro che questa nostra amata musa ha voluto vicino a se'. Non e' da tutti.
(Nella foto: Patti Smith ed il sommo Jim Carroll a San Francisco nel 1980).
Robert Mapplethorpe, Fred Sonic Smith, Sam Shepard, Tom Verlaine sono alcuni soltanto di coloro che questa nostra amata musa ha voluto vicino a se'. Non e' da tutti.
(Nella foto: Patti Smith ed il sommo Jim Carroll a San Francisco nel 1980).
Wednesday, 10 November 2010
Ann Summa
Una delle piu' belle frasi che siano mai state pronunciate sul punk (o punk-rock, come amiamo ancora chiamarlo con vezzo) e' farina del sacco di uno dei nostri amici piu' stretti.
Disse Tiberio in occasione di un convegno del novembre 2005 svoltosi a Milano in Cox 18: "Cosa mi ha lasciato il punk? Cosa vuoi che mi abbia lasciato? Niente...Il punk non mi ha mai lasciato, ce l'ho ancora dentro".
La frase e' riportata - perche' tutti possano leggerla - a pagina 104 del volume "Lumi di punk", autore Marco Philopat, edito nel 2006 da Agenzia X.
Noi eravamo in sala quella sera quando venne pronunciata e - a distanza di cinque anni da quell'evento - la ricordiamo emozionante come non mai.
Sono poche parole quelle di Tiberio ma ci colpirono profondamente perche' cosi' sentite, cosi' sincere, cosi' impossibili di miglioramento.
Volevamo averle potute dire noi, cosi' vicine a cio' che proviamo tuttora a piu' di trent'anni da quando "il punk" accadeva e ci vedeva partecipi.
Sono proprio quelle parole che ci vengono in mente sfogliando il bellissimo libro fotografico "The Beautiful And The Damned: Punk Photography by Ann Summa" edito da poco negli Stati Uniti.
Selezionate da Kristine McKenna e con una prefazione di Exene Cervenka degli X, il volume raccoglie una serie di splendide immagini realizzate dalla fotografa Ann Summa a Los Angeles tra il 1978 ed il 1984: Darby Crash, Jeffrey Lee Pierce ed i Gun Club, Lux Interior, Joe Strummer, Johnny Rotten, Ari Up, la stessa Exene sono alcuni tra i nomi che desideriamo citare qui.
Sappiamo bene che quel mondo non esiste piu', che alcuni di quei protagonisti sono lontani, che altri sono invecchiati e cambiati per sempre.
Ma noi, letteralmente, ce ne freghiamo, perche' "...il punk non ci ha mai lasciato. Ce l'abbiamo ancora dentro".
Per l'eternita'.
(www.annsumma.com)
Disse Tiberio in occasione di un convegno del novembre 2005 svoltosi a Milano in Cox 18: "Cosa mi ha lasciato il punk? Cosa vuoi che mi abbia lasciato? Niente...Il punk non mi ha mai lasciato, ce l'ho ancora dentro".
La frase e' riportata - perche' tutti possano leggerla - a pagina 104 del volume "Lumi di punk", autore Marco Philopat, edito nel 2006 da Agenzia X.
Noi eravamo in sala quella sera quando venne pronunciata e - a distanza di cinque anni da quell'evento - la ricordiamo emozionante come non mai.
Sono poche parole quelle di Tiberio ma ci colpirono profondamente perche' cosi' sentite, cosi' sincere, cosi' impossibili di miglioramento.
Volevamo averle potute dire noi, cosi' vicine a cio' che proviamo tuttora a piu' di trent'anni da quando "il punk" accadeva e ci vedeva partecipi.
Sono proprio quelle parole che ci vengono in mente sfogliando il bellissimo libro fotografico "The Beautiful And The Damned: Punk Photography by Ann Summa" edito da poco negli Stati Uniti.
Selezionate da Kristine McKenna e con una prefazione di Exene Cervenka degli X, il volume raccoglie una serie di splendide immagini realizzate dalla fotografa Ann Summa a Los Angeles tra il 1978 ed il 1984: Darby Crash, Jeffrey Lee Pierce ed i Gun Club, Lux Interior, Joe Strummer, Johnny Rotten, Ari Up, la stessa Exene sono alcuni tra i nomi che desideriamo citare qui.
Sappiamo bene che quel mondo non esiste piu', che alcuni di quei protagonisti sono lontani, che altri sono invecchiati e cambiati per sempre.
Ma noi, letteralmente, ce ne freghiamo, perche' "...il punk non ci ha mai lasciato. Ce l'abbiamo ancora dentro".
Per l'eternita'.
(www.annsumma.com)
Sunday, 7 November 2010
Stephanie Finch
Stephanie Finch e' di San Francisco, USA. Stephanie e' sposata con il signor Chuck Prophet. Stephanie ha pubblicato un disco bellissimo, intitolato "Cry Tomorrow". Stephanie suona in compagnia dei The Company Men (Kelley Stoltz - grandissimo e misconosciuto musicista per cui "The Music Is inside" nutre una passione smisurata - Chuck Prophet e Rusty Miller).
Basta cosi': da acquistare immediatamente ed ascoltare ogni volta che si desidera.
(www.myspace.com/stephaniefinchmusic)
Basta cosi': da acquistare immediatamente ed ascoltare ogni volta che si desidera.
(www.myspace.com/stephaniefinchmusic)
Tuesday, 2 November 2010
Frazey Ford
Quando, tra non molto, sara' tempo di tirare le somme delle uscite discografiche di quest'anno, non faremo fatica alcuna a celebrare tra le nostre "new releases" preferite del 2010 "Obadiah", l'album solista della canadese Frazey Ford (gia' membro delle bravissime Be Good Tanyas).
Ci sono ragioni sia musicali sia (molto) personali che hanno fatto si' che - dalla sua uscita avvenuta la scorsa estate - questo disco sia stato spesso ascoltato in "repeat mode".
Sulle prime, sintetizza bene Ben Raitliff scrivendo sul New York Times: "The Canadian singer Frazey Ford and her band have figured out a cumulative average from the sounds of two old records: Al Green’s “Let’s Stay Together” and Neil Young's “Harvest.” Two albums released within two weeks of each other in 1972. Memphis soul and Northern California folk-rock: not too far apart from each other, as it turns out".
"Obadiah" e' un magico incrocio tra atmosfere uniche e - solo in apparenza - distanti: il soul e la musica "roots" che convivono qui in maniera esemplare, fondendosi in perfetta armonia per la gioia e delizia di chi ha orecchie per intendere.
Sulle seconde, che ci legheranno a questo disco per sempre, quella decisiva e' stata la fortuna di ascoltarlo (sia su album che dal vivo) in compagnia di una persona - oggi lontana - a cui siamo profondamente e indissolubilmente legati da un rapporto di complicita' e di intesa quale e' difficile avere in vita. Ogni volta che la puntina od il raggio laser cadono sulla prima traccia, come per incantesimo, siamo di nuovo vicini, curiosi, desiderosi di scoperte ed esperienze intense.
"Obadiah" e' uno dei migliori esordi apparsi da lungo tempo; puro miele per l'anima.
(www.myspace.com/frazeyford)
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