"Nomen omen" dicevano i Romani.
E chi meglio di Mick Rock incarna il fondo di verita' che tale locuzione contiene?
Nato nel Regno Unito, Mick vive in stato di perenne nomadismo tra NY e Londra (Nylon, per i piu' branche' tra coloro che hanno la ventura di leggere queste note) e, nella sua vita di fotografo musicale, e' sempre stato il classico "uomo giusto al posto giusto".
Chi fotografo' un giovane Syd Barrett in procinto di far uscire il suo primo album solista? Chi fotografo' David Bowie/Ziggy Stardust prima di chiunque altro, diventandone il fotografo ufficiale? Chi fotografo' Iggy Pop ai tempi di "Raw Power" catturandone appieno l'anima su pellicola? Chi fotografo' i Sex Pistols nel 1976 agli albori della loro carriera? Chi fotografo' Debbie Harry in tutto il suo splendore di icona punk? Chi e' l'autore dello scatto di copertina di "End Of The Century", l'album dei Ramones uscito nel 1980? Chi, sempre quell'anno (e ne sono passati ben trenta), scatto' le prime immagini di una emerita sconosciuta dal singolare nome di Madonna?
E via elencando, scatto dopo scatto: click, click, click!
Se in quel di Londra, non si manchi di visitare la mostra "Mick Rock: Rock Music" attualmente in corso (fino all'11 gennaio 2011) presso la Idea Generation Gallery, sita nel quartiere a la page di Shoreditch.
Se altrove, si acquisti il libro "Mick Rock Exposed" che contiene tutti gli scatti dell'esposizione e altri.
(La foto di Debbie Harry riprodotta sopra - copyright Mick Rock - e' datata 1978: http://gallery.ideageneration.co.uk).
Sunday, 5 December 2010
Sunday, 21 November 2010
XTC
E' tempo di scrivere la nostra lettera a Gesù Bambino.
Non può mancare, tra le nostre richieste, la ristampa in doppio vinile di "Skylarking" dei meravigliosi XTC in uscita a fine novembre.
Pubblicato originariamente nel 1986 e prodotto da Todd Rundgren, il disco non era mai uscito con la copertina originale (riprodotta qui sopra) e non aveva mai suonato bene come in questa edizione.
E' proprio vero: mai dire mai.
(http://ape.uk.net)
Friday, 19 November 2010
Patti Smith
Quest'oggi brindiamo con una coppa di squisito champagne millesimato all'inconorazione di Patti Smith quale vincitrice del prestigioso premio letterario USA "National Book Awards", grazie alla sua splendida memoria "Just Kids" edita ad inizio 2010.
Robert Mapplethorpe, Fred Sonic Smith, Sam Shepard, Tom Verlaine sono alcuni soltanto di coloro che questa nostra amata musa ha voluto vicino a se'. Non e' da tutti.
(Nella foto: Patti Smith ed il sommo Jim Carroll a San Francisco nel 1980).
Robert Mapplethorpe, Fred Sonic Smith, Sam Shepard, Tom Verlaine sono alcuni soltanto di coloro che questa nostra amata musa ha voluto vicino a se'. Non e' da tutti.
(Nella foto: Patti Smith ed il sommo Jim Carroll a San Francisco nel 1980).
Wednesday, 10 November 2010
Ann Summa
Una delle piu' belle frasi che siano mai state pronunciate sul punk (o punk-rock, come amiamo ancora chiamarlo con vezzo) e' farina del sacco di uno dei nostri amici piu' stretti.
Disse Tiberio in occasione di un convegno del novembre 2005 svoltosi a Milano in Cox 18: "Cosa mi ha lasciato il punk? Cosa vuoi che mi abbia lasciato? Niente...Il punk non mi ha mai lasciato, ce l'ho ancora dentro".
La frase e' riportata - perche' tutti possano leggerla - a pagina 104 del volume "Lumi di punk", autore Marco Philopat, edito nel 2006 da Agenzia X.
Noi eravamo in sala quella sera quando venne pronunciata e - a distanza di cinque anni da quell'evento - la ricordiamo emozionante come non mai.
Sono poche parole quelle di Tiberio ma ci colpirono profondamente perche' cosi' sentite, cosi' sincere, cosi' impossibili di miglioramento.
Volevamo averle potute dire noi, cosi' vicine a cio' che proviamo tuttora a piu' di trent'anni da quando "il punk" accadeva e ci vedeva partecipi.
Sono proprio quelle parole che ci vengono in mente sfogliando il bellissimo libro fotografico "The Beautiful And The Damned: Punk Photography by Ann Summa" edito da poco negli Stati Uniti.
Selezionate da Kristine McKenna e con una prefazione di Exene Cervenka degli X, il volume raccoglie una serie di splendide immagini realizzate dalla fotografa Ann Summa a Los Angeles tra il 1978 ed il 1984: Darby Crash, Jeffrey Lee Pierce ed i Gun Club, Lux Interior, Joe Strummer, Johnny Rotten, Ari Up, la stessa Exene sono alcuni tra i nomi che desideriamo citare qui.
Sappiamo bene che quel mondo non esiste piu', che alcuni di quei protagonisti sono lontani, che altri sono invecchiati e cambiati per sempre.
Ma noi, letteralmente, ce ne freghiamo, perche' "...il punk non ci ha mai lasciato. Ce l'abbiamo ancora dentro".
Per l'eternita'.
(www.annsumma.com)
Disse Tiberio in occasione di un convegno del novembre 2005 svoltosi a Milano in Cox 18: "Cosa mi ha lasciato il punk? Cosa vuoi che mi abbia lasciato? Niente...Il punk non mi ha mai lasciato, ce l'ho ancora dentro".
La frase e' riportata - perche' tutti possano leggerla - a pagina 104 del volume "Lumi di punk", autore Marco Philopat, edito nel 2006 da Agenzia X.
Noi eravamo in sala quella sera quando venne pronunciata e - a distanza di cinque anni da quell'evento - la ricordiamo emozionante come non mai.
Sono poche parole quelle di Tiberio ma ci colpirono profondamente perche' cosi' sentite, cosi' sincere, cosi' impossibili di miglioramento.
Volevamo averle potute dire noi, cosi' vicine a cio' che proviamo tuttora a piu' di trent'anni da quando "il punk" accadeva e ci vedeva partecipi.
Sono proprio quelle parole che ci vengono in mente sfogliando il bellissimo libro fotografico "The Beautiful And The Damned: Punk Photography by Ann Summa" edito da poco negli Stati Uniti.
Selezionate da Kristine McKenna e con una prefazione di Exene Cervenka degli X, il volume raccoglie una serie di splendide immagini realizzate dalla fotografa Ann Summa a Los Angeles tra il 1978 ed il 1984: Darby Crash, Jeffrey Lee Pierce ed i Gun Club, Lux Interior, Joe Strummer, Johnny Rotten, Ari Up, la stessa Exene sono alcuni tra i nomi che desideriamo citare qui.
Sappiamo bene che quel mondo non esiste piu', che alcuni di quei protagonisti sono lontani, che altri sono invecchiati e cambiati per sempre.
Ma noi, letteralmente, ce ne freghiamo, perche' "...il punk non ci ha mai lasciato. Ce l'abbiamo ancora dentro".
Per l'eternita'.
(www.annsumma.com)
Sunday, 7 November 2010
Stephanie Finch
Stephanie Finch e' di San Francisco, USA. Stephanie e' sposata con il signor Chuck Prophet. Stephanie ha pubblicato un disco bellissimo, intitolato "Cry Tomorrow". Stephanie suona in compagnia dei The Company Men (Kelley Stoltz - grandissimo e misconosciuto musicista per cui "The Music Is inside" nutre una passione smisurata - Chuck Prophet e Rusty Miller).
Basta cosi': da acquistare immediatamente ed ascoltare ogni volta che si desidera.
(www.myspace.com/stephaniefinchmusic)
Basta cosi': da acquistare immediatamente ed ascoltare ogni volta che si desidera.
(www.myspace.com/stephaniefinchmusic)
Tuesday, 2 November 2010
Frazey Ford
Quando, tra non molto, sara' tempo di tirare le somme delle uscite discografiche di quest'anno, non faremo fatica alcuna a celebrare tra le nostre "new releases" preferite del 2010 "Obadiah", l'album solista della canadese Frazey Ford (gia' membro delle bravissime Be Good Tanyas).
Ci sono ragioni sia musicali sia (molto) personali che hanno fatto si' che - dalla sua uscita avvenuta la scorsa estate - questo disco sia stato spesso ascoltato in "repeat mode".
Sulle prime, sintetizza bene Ben Raitliff scrivendo sul New York Times: "The Canadian singer Frazey Ford and her band have figured out a cumulative average from the sounds of two old records: Al Green’s “Let’s Stay Together” and Neil Young's “Harvest.” Two albums released within two weeks of each other in 1972. Memphis soul and Northern California folk-rock: not too far apart from each other, as it turns out".
"Obadiah" e' un magico incrocio tra atmosfere uniche e - solo in apparenza - distanti: il soul e la musica "roots" che convivono qui in maniera esemplare, fondendosi in perfetta armonia per la gioia e delizia di chi ha orecchie per intendere.
Sulle seconde, che ci legheranno a questo disco per sempre, quella decisiva e' stata la fortuna di ascoltarlo (sia su album che dal vivo) in compagnia di una persona - oggi lontana - a cui siamo profondamente e indissolubilmente legati da un rapporto di complicita' e di intesa quale e' difficile avere in vita. Ogni volta che la puntina od il raggio laser cadono sulla prima traccia, come per incantesimo, siamo di nuovo vicini, curiosi, desiderosi di scoperte ed esperienze intense.
"Obadiah" e' uno dei migliori esordi apparsi da lungo tempo; puro miele per l'anima.
(www.myspace.com/frazeyford)
Sunday, 31 October 2010
C'est Chic!
Non siamo - in genere - grandi amanti del genere delle "compilations". Troppi dischi assemblati in fretta, senza un tema portante forte od un'idea che giustifichi l'accostamento dei brani. Non tutti i dischi sono "Nuggets" (compilato da Lenny Kaye) o "The Golden Apples Of The Sun" (compilato da Devendra Banhart), tanto per intenderci.
Ma, enunciato il principio, sono piu' che benvenute le eccezioni soprattutto se provenienti da chi e' maestro del genere.
Lo scorso anno uno dei CD che avevamo maggiormente ascoltato/apprezzato era stato "Nippon Girls: Japanese Pop, Beat & Bossa Nova 1966-1970", pubblicato dalla benemerita Ace sulla sua sottoetichetta Big Beat International. Davvero un esempio perfetto di come deve essere una raccolta discografica.
L'etichetta bissa il colpo nel 2010, con "C'est Chic! French girl singers of the 1960s" che, per gli appassionati delle ragazze ye'-ye' e dei girl-groups in genere - quali noi siamo -, e' pura manna dal cielo.
Sono 24 tracce di 20 diverse artiste, i cui nomi appartengono al gotha della canzone leggera di Francia: Brigitte Bardot, France Gall, Charlotte Leslie, la divina Francoise Hardy (una delle migliori artiste di ogni tempo, francesi e non) e via elencando.
Il libretto di 24 pagine e' una vera messe di dati e di foto di un'epoca splendida che continua a vivere senza soluzione di continuita' nel nostro cuore.
Signore e signori, ora e sempre, vive la France, vive les filles!
(www.acerecords.co.uk)
Ma, enunciato il principio, sono piu' che benvenute le eccezioni soprattutto se provenienti da chi e' maestro del genere.
Lo scorso anno uno dei CD che avevamo maggiormente ascoltato/apprezzato era stato "Nippon Girls: Japanese Pop, Beat & Bossa Nova 1966-1970", pubblicato dalla benemerita Ace sulla sua sottoetichetta Big Beat International. Davvero un esempio perfetto di come deve essere una raccolta discografica.
L'etichetta bissa il colpo nel 2010, con "C'est Chic! French girl singers of the 1960s" che, per gli appassionati delle ragazze ye'-ye' e dei girl-groups in genere - quali noi siamo -, e' pura manna dal cielo.
Sono 24 tracce di 20 diverse artiste, i cui nomi appartengono al gotha della canzone leggera di Francia: Brigitte Bardot, France Gall, Charlotte Leslie, la divina Francoise Hardy (una delle migliori artiste di ogni tempo, francesi e non) e via elencando.
Il libretto di 24 pagine e' una vera messe di dati e di foto di un'epoca splendida che continua a vivere senza soluzione di continuita' nel nostro cuore.
Signore e signori, ora e sempre, vive la France, vive les filles!
(www.acerecords.co.uk)
Saturday, 2 October 2010
Nathan Phillips
"Nathan Phillips could be a huge star...but I guess he wouldn't want that".
E' stato un recente 'tweet' di Douglas (proprietario della Yoga Records) che trascriviamo qui sopra ad allertarci dell'esistenza di "Postcard", edito nel maggio 2009.
Autoprodotto dall'autore, l'album, disponibile in DL, e' stato anche pubblicato in una art-edition in vinile limitata a 200 copie che (copiamo qui la articolata e appassionata descrizione dello stesso Phillips) "...includes a postcard on each record cover with a hand carved linoleum stamp used for the text just above. It contains lyrics, flipped and sanded cardboard covers, a poster and a lot of family time and energy".
Sono 9 canzoni in tutto, nove cartoline spedite da luoghi della natura ("Thunder Bay, Ontario"; "Ohio River") e della mente ("Thoughts Overheard in a Diner") che arrivano dritte al nostro cuore in cerca di pace.
Perfetto per un ascolto notturno, quando tutto tace ed il tempo sembra fermarsi per lasciare lo spazio necessario affinche' i nostri pensieri piu' profondi possano affiorare in superficie.
Sunday, 26 September 2010
Weirdo Records
Amiamo visceralmente i negozi di dischi indipendenti.
Li' siamo cresciuti, li' abbiamo incontrato quelli che - a distanza di anni - sono ancora i nostri amici del cuore, li' andiamo per cercare sollievo da un mondo che - nonostante ci provi - non riesce a cancellarli dalla sua faccia e, soprattutto, li' compriamo i nostri dischi.
E' stata quindi una gioia giovedi' 23 settembre scorso entrare - cogliendo l'occasione di una visita da quelle parti - da Weirdo Records, sito in 844 Massachusetts Avenue, Cambridge (Boston), USA.
Accolti dalla gentilissima proprietaria Angela Sawyer (che ci racconta di aver aperto il negozio da poco piu' di un anno, avendo svolto in precedenza l'attivita' di compravendita di dischi dalla sua... camera da letto!) ci siamo beati nel suo fantastico assortimento di ristampe anni sessanta, oscurita' contemporanee, preziose pepite dai cataloghi Sublime Frequencies, Numero Group, Light In The Attic, Mississippi Records ecc.ecc.
Al termine, usciamo con $174.50 in meno sul nostro conto corrente, ma congedati con un sorriso ed una stretta di mano che valgono milioni.
Sullo scontrino e' stampata la frase "Weirdo loves you"; lasciateci dire a gran voce "We love you, Weirdo"!
(www.weirdorecords.com)
Li' siamo cresciuti, li' abbiamo incontrato quelli che - a distanza di anni - sono ancora i nostri amici del cuore, li' andiamo per cercare sollievo da un mondo che - nonostante ci provi - non riesce a cancellarli dalla sua faccia e, soprattutto, li' compriamo i nostri dischi.
E' stata quindi una gioia giovedi' 23 settembre scorso entrare - cogliendo l'occasione di una visita da quelle parti - da Weirdo Records, sito in 844 Massachusetts Avenue, Cambridge (Boston), USA.
Accolti dalla gentilissima proprietaria Angela Sawyer (che ci racconta di aver aperto il negozio da poco piu' di un anno, avendo svolto in precedenza l'attivita' di compravendita di dischi dalla sua... camera da letto!) ci siamo beati nel suo fantastico assortimento di ristampe anni sessanta, oscurita' contemporanee, preziose pepite dai cataloghi Sublime Frequencies, Numero Group, Light In The Attic, Mississippi Records ecc.ecc.
Al termine, usciamo con $174.50 in meno sul nostro conto corrente, ma congedati con un sorriso ed una stretta di mano che valgono milioni.
Sullo scontrino e' stampata la frase "Weirdo loves you"; lasciateci dire a gran voce "We love you, Weirdo"!
(www.weirdorecords.com)
Saturday, 18 September 2010
Chris Hillman
Francamente non sappiamo dove iniziare. Quando esce un disco nuovo di uno degli artisti che maggiormente amiamo, il nostro cuore incomincia a mandare messaggi difficili da tradurre in parole e da riportare in stampa. Ma ci proviamo.
Nel maggio 2008, l'umile estensore di queste righe senza importanza prese carta e penna (elettroniche) e scrisse a Chris Hillman per ringraziarlo del dono meraviglioso che aveva voluto regalare a lui e a tutti gli altri che hanno orecchie per ascoltare; musica celestiale che rende il mondo un posto migliore dove stare.
Dopo qualche giorno, inaspettata, una mail di risposta dove tra le altre cose Hillman ci diceva: "Your words validate my life".
Restammo commossi da tanta gentilezza.
Oggi, settembre 2010, a distanza di cinque anni dal suo ultimo lavoro in studio ("The Other Side") salutiamo con gioia immensa l'uscita di "At Edward's Barn".
Si tratta di un disco retrospettivo dell'intera, incredibile, carriera del musicista californiano (membro fondatore di Byrds, Flying Burrito Bros., Manassas, Souther-Hillman-Furay Band, McGuinn-Hillman-Clark) e attribuito allo stesso Hillman ed al suo fido amico Herb Pedersen.
Invece di imbucare la facile strada del "greatest hits" assemblato a tavolino, per celebrare degnamente il valore incommensurabile della musica che il disco contiene, Chris e Herb hanno deciso di suonare dal vivo - davanti ad un pubblico di circa 200 persone raccolto per l'occasione in una capanna (!) dall'acustica perfetta a Nipomo in California - una serie di gemme estratte dal repertorio ultra-quarantennale di Hillman.
L'ascolto si rivela essere un'esperienza trascendente: "Turn, Turn, Turn", "Eight Miles High", "Wheels", "Desert Rose", "Sin City" e via elencando disvelano sfumature che ancora non immaginavamo di non conoscere.
E... quella voce, quella voce, quella voce! E' Chris Hillman che canta ma noi sappiamo bene, senza tema di smentita, che essa viene dall'alto. Da molto in alto.
Di nuovo siamo commossi e non in grado di articolare qui cio' che proviamo nello spazio piu' privato della nostra anima.
Da archiviare sotto: musica classica/musica sacra.
(www.rounder.com)
Nel maggio 2008, l'umile estensore di queste righe senza importanza prese carta e penna (elettroniche) e scrisse a Chris Hillman per ringraziarlo del dono meraviglioso che aveva voluto regalare a lui e a tutti gli altri che hanno orecchie per ascoltare; musica celestiale che rende il mondo un posto migliore dove stare.
Dopo qualche giorno, inaspettata, una mail di risposta dove tra le altre cose Hillman ci diceva: "Your words validate my life".
Restammo commossi da tanta gentilezza.
Oggi, settembre 2010, a distanza di cinque anni dal suo ultimo lavoro in studio ("The Other Side") salutiamo con gioia immensa l'uscita di "At Edward's Barn".
Si tratta di un disco retrospettivo dell'intera, incredibile, carriera del musicista californiano (membro fondatore di Byrds, Flying Burrito Bros., Manassas, Souther-Hillman-Furay Band, McGuinn-Hillman-Clark) e attribuito allo stesso Hillman ed al suo fido amico Herb Pedersen.
Invece di imbucare la facile strada del "greatest hits" assemblato a tavolino, per celebrare degnamente il valore incommensurabile della musica che il disco contiene, Chris e Herb hanno deciso di suonare dal vivo - davanti ad un pubblico di circa 200 persone raccolto per l'occasione in una capanna (!) dall'acustica perfetta a Nipomo in California - una serie di gemme estratte dal repertorio ultra-quarantennale di Hillman.
L'ascolto si rivela essere un'esperienza trascendente: "Turn, Turn, Turn", "Eight Miles High", "Wheels", "Desert Rose", "Sin City" e via elencando disvelano sfumature che ancora non immaginavamo di non conoscere.
E... quella voce, quella voce, quella voce! E' Chris Hillman che canta ma noi sappiamo bene, senza tema di smentita, che essa viene dall'alto. Da molto in alto.
Di nuovo siamo commossi e non in grado di articolare qui cio' che proviamo nello spazio piu' privato della nostra anima.
Da archiviare sotto: musica classica/musica sacra.
(www.rounder.com)
Saturday, 11 September 2010
Peter Walker
"I was struck by the relaxed feeling of the record and nothing felt rushed" disse il compianto e indimenticabile Jack Rose a proposito del capolavoro "Rainy Day Raga" di Peter Walker.
Era stato infatti grazie a questo disco (originariamente edito nel 1966) che Jack aveva scoperto l'opera di Walker, maestro di chitarra ammirato da molti (Robbie Basho, MV&EE, Thurston Mooore ecc.ecc.)
Gia' ristampato lo scorso anno negli Stati Uniti in vinile (e immediatamente catalogato da "The Music Is Inside" tra le ristampe del 2009), ne e' appena uscita una perfetta edizione in CD edita dalla inglese Ace Records (su label Vanguard) che consentira' una maggiore diffusione di questo caposaldo della musica.
Volutamente non diciamo nulla dell'opera in se' che invitiamo ad assaporare con calma e concentrazione.
Ci congediamo pero' facendo nostre le bellissime parole del suo autore: "So much of music is an expression of feeling. You tell a story with the music but, unless it's an empty character study, it's more about your feelings".
Monday, 30 August 2010
AM
Per chiudere in bellezza l'estate 2010, arriva nel nostro lettore di CD l'album di AM, intitolato "Future Sons & Daughters".
L'artista cita influenze diverse e straordinarie (Jorge Ben, Brian Wilson, Sergio Mendes, Curtis Mayfield) tra quelle che lo hanno ispirato nella composizione.
Il nome che a noi viene piu' vicino per descrivere il contenuto di questo piccolo gioiello e' quello di Josh Rouse e del suo capolavoro "1972", l'omaggio sentito e originale alla musica che dominava le onde radio di quell'anno (Carole King, Marvin Gaye, James Taylor ecc.ecc.).
Ritroviamo in "Future Sons & Daughters" quella stessa sensazione di "feel-good music", di "buone vibrazioni", di spensieratezza legata ad un'eta' della vita ed ad una stagione musicale irripetibili.
Piu' lo si ascolta, piu' si pensa che questo disco diverra' un classico dell'underground musicale nel futuro.
Meglio acquistarlo oggi prima che diventi irreperibile.
(http://amsounds.com)
L'artista cita influenze diverse e straordinarie (Jorge Ben, Brian Wilson, Sergio Mendes, Curtis Mayfield) tra quelle che lo hanno ispirato nella composizione.
Il nome che a noi viene piu' vicino per descrivere il contenuto di questo piccolo gioiello e' quello di Josh Rouse e del suo capolavoro "1972", l'omaggio sentito e originale alla musica che dominava le onde radio di quell'anno (Carole King, Marvin Gaye, James Taylor ecc.ecc.).
Ritroviamo in "Future Sons & Daughters" quella stessa sensazione di "feel-good music", di "buone vibrazioni", di spensieratezza legata ad un'eta' della vita ed ad una stagione musicale irripetibili.
Piu' lo si ascolta, piu' si pensa che questo disco diverra' un classico dell'underground musicale nel futuro.
Meglio acquistarlo oggi prima che diventi irreperibile.
(http://amsounds.com)
Thursday, 19 August 2010
Max's Kansas City
La Steven Kasher Gallery (521 West 23 Street, New York, NY 10011 USA) ospiterà dal 15 settembre al 9 ottobre prossimo la mostra Max's Kansas City che presenta oltre 150 fotografie vintage e numerose opere del giro artistico legato allo storico locale di Manhattan, incredibile luogo di collisione tra arte, musica e moda.
Lo stesso Kasher poi cura per i tipi della Abrams Publishing il meraviglioso volume (la cui copertina è riprodotta sopra) "Max's Kansas City Art, Glamour, Rock'n'Roll", destinato ad occupare un posto di rilievo nella nostra biblioteca personale.
Come per magia di cui non conosciamo il segreto, ci si ritrova al tavolo con Andy Warhol e Nico, a bere una Beck's in compagnia di De Kooning, un caffè (corretto tequila) con James Williamson, Iggy Pop e Lou Reed, a far baldoria con le New York Dolls, a perdere la testa per Debbie Harry e via elencando.
Sembra di sognare, ma le foto ed i racconti di chi era lì testimoniano (a pena di spergiuro) che ogni cosa è successa, che è tutto vero.
Chiudiamo il libro e, passato qualche istante, ricominciamo da capo come bambini per cui lo zucchero non è mai abbastanza.
(www.stevenkasher.com)
(www.abramsbooks.com)
Lo stesso Kasher poi cura per i tipi della Abrams Publishing il meraviglioso volume (la cui copertina è riprodotta sopra) "Max's Kansas City Art, Glamour, Rock'n'Roll", destinato ad occupare un posto di rilievo nella nostra biblioteca personale.
Come per magia di cui non conosciamo il segreto, ci si ritrova al tavolo con Andy Warhol e Nico, a bere una Beck's in compagnia di De Kooning, un caffè (corretto tequila) con James Williamson, Iggy Pop e Lou Reed, a far baldoria con le New York Dolls, a perdere la testa per Debbie Harry e via elencando.
Sembra di sognare, ma le foto ed i racconti di chi era lì testimoniano (a pena di spergiuro) che ogni cosa è successa, che è tutto vero.
Chiudiamo il libro e, passato qualche istante, ricominciamo da capo come bambini per cui lo zucchero non è mai abbastanza.
(www.stevenkasher.com)
(www.abramsbooks.com)
Tuesday, 17 August 2010
Brion Gysin
C'e' tempo sino al 3 ottobre prossimo per andare al New Museum (235 Bowery, New York, NY 10002 USA) e visitare la mostra Brion Gysin: Dream Machine in corso in quelle sale.
E' il doveroso omaggio museale, la prima retrospettiva statunitense dedicata all'opera di uno tra gli artisti piu' illuminati e visionari del secolo scorso, scomparso nel 1986.
Ne diamo notizia qui con estremo piacere perche' Gysin - pur non essendo un musicista - e' stato ispiratore e mentore di una serie infinita di artisti, poeti e musicisti "... da John Giorno a Brian Jones, a David Bowie e Patti Smith, fino a Genesis Breyer P-Orridge (cosa e', ad esempio, la trasformazione fisica di P-Orridge se non l'applicazione ultima e piu' estrema della tecnica del cut-up inventata da Gysin? -nda) e Keith Haring, per citarne alcuni tra numerosi altri", come elenca con precisione la scheda introduttiva della esibizione.
Indispensabile e gia' nei nostri scaffali il bellissimo libro (la cui copertina e' riprodotta sopra) a cura di Laura Hoptman pubblicato da Merrell in concomitanza con la retrospettiva.
Dopo NY, Brion Gysin: Dream Machine e' attesa nel 2011 a Parigi.
(www.newmuseum.org)
E' il doveroso omaggio museale, la prima retrospettiva statunitense dedicata all'opera di uno tra gli artisti piu' illuminati e visionari del secolo scorso, scomparso nel 1986.
Ne diamo notizia qui con estremo piacere perche' Gysin - pur non essendo un musicista - e' stato ispiratore e mentore di una serie infinita di artisti, poeti e musicisti "... da John Giorno a Brian Jones, a David Bowie e Patti Smith, fino a Genesis Breyer P-Orridge (cosa e', ad esempio, la trasformazione fisica di P-Orridge se non l'applicazione ultima e piu' estrema della tecnica del cut-up inventata da Gysin? -nda) e Keith Haring, per citarne alcuni tra numerosi altri", come elenca con precisione la scheda introduttiva della esibizione.
Indispensabile e gia' nei nostri scaffali il bellissimo libro (la cui copertina e' riprodotta sopra) a cura di Laura Hoptman pubblicato da Merrell in concomitanza con la retrospettiva.
Dopo NY, Brion Gysin: Dream Machine e' attesa nel 2011 a Parigi.
(www.newmuseum.org)
Sunday, 1 August 2010
The Acid Archives (The Second Edition)
La notizia ci arriva inaspettata, quando i nostri pensieri sono tesi a ricordare se ci siamo ricordati di mettere le biglie, la paletta ed il secchiello nella borsa per la spiaggia.
A fine agosto esce la seconda edizione del libro in assoluto piu' indispensabile mai pubblicato in tema di psichedelia, stampe private, musica underground statunitense.
Quando era uscita la prima edizione (2006, la cui copertina e' riprodotta qui sopra) l'intera comunita' di appassionati, collezionisti, esperti era rimasta in stato di shock a lungo, tanta era la messe di dati e informazioni che il libro era riuscito a scoperchiare. L'opera era andata esaurita rapidamente senza essere piu' ristampata e costava oggi oltre 150$ sul mercato secondario.
Bene, l'iniziativa di "The Second Edition" e' davvero meritoria: invece di ristampare il libro cosi' come ce lo ricordavamo, questa e' una edizione completamente nuova, interamente rivista ed accresciuta. Sia sufficiente dire che e' un tomo di 400 pagine (questa volta interamente a colori), circa 100 in piu' della versione che la precedette!
La press release recita: "The largest selection ever presented of underground albums from North America 1965-1982. Original release data and in-depth commentary from world-leading rare record experts. Ratings of LP market value, detailed reissue data, and full colour images of rare and trippy albums sleeves. Special feature essays about rare Exotica, Lounge, ‘70s Funk & Soul, Southern Rock and New Age albums, written by leading field collectors. A brand new round of informative and hilarious Top 10 Lists that were a popular part in the first book".
Da mettere nella cartella al ritorno in citta': "The Acid Archives (The Second Edition)" di Patrick Lundborg (Lysergia, Svezia, 2010).
Monday, 26 July 2010
Mick Jagger
Buon compleanno, Mick!
(La foto, scattata nel backstage a Los Angeles nel 1972, e' di Jim Marshall: www.marshallphoto.com).
(La foto, scattata nel backstage a Los Angeles nel 1972, e' di Jim Marshall: www.marshallphoto.com).
Friday, 23 July 2010
Ugly Things
Massima e' sempre stata l'ammirazione per chi - dotato di cultura musicale sterminata e spirito evangelico - ha profuso ogni umana energia per condividere il proprio sapere con altri appassionati/entusiasti.
Tra coloro i quali popolano questa personale "hall of fame" (dove Greg Shaw resta l'indimenticato e inarrivabile nume tutelare) spicca il nome di Mike Stax, che e' giunto nel luglio 2010 al traguardo del trentesimo numero di "Ugly Things", pubblicazione dedicata a rendere attuali "wild sounds from past dimensions".
Star di copertina di questo numero sono i Kinks; all'interno una intervista magistrale a Ray Davies di Jon Savage.
Ma ci sono mille altre delizie all'interno (i leggendari Q65 ad esempio, il miglior gruppo beat emerso dai Paesi Bassi) che e' bene scoprire da se' una volta che si e' comprata la rivista.
Mentre sfogliamo la nostra copia, scorrono davanti a noi immagini caleidoscopiche di un'universo meraviglioso: stiamo sognando o siam desti?
Poco importa quando le sensazioni provate hanno questa intensita'.
(www.ugly-things.com)
Monday, 19 July 2010
Rough Trade
Trecentoottantaquattro pagine che si leggono d'un fiato per celebrare, dalla viva voce di chi l'ha vissuta, la storia di una vera e propria istituzione culturale dei nostri tempi, amatissima da chi scrive.
Sono le testimonianze di diverse 'teste parlanti' (Geoff Travis, Green Gartside, Robert Wyatt, Jarvis Cocker per citarne soltanto alcuni) a rendere vivo e colorato il ritratto che Neil Taylor dipinge in questo "Document And Eyewitness: An Intimate History Of Rough Trade", appena edito in lingua inglese dalla casa editrice Orion.
Sia l'etichetta che i punti vendita stanno attraversando una seconda giovinezza ricca di meritate soddisfazioni commerciali e quest'occasione e' propizia per formulare i nostri migliori auguri per il futuro.
Come dice bene Don Letts : "Se la musica e' una religione, allora Rough Trade (il negozio) e' la chiesa che frequento".
(www.roughtrade.com)
Wednesday, 14 July 2010
Pastor T.L.Barrett
Un colpo da maestro quello che sta per mettere a segno l'etichetta di Seattle Light In The Attic che pubblica, il 27 luglio prossimo, la ristampa del rarissimo disco "Like A Ship...(Without A Sail)"originariamente edito nel 1971 su Mt.Zion Gospel Productions.
Si tratta della prima volta che l'album viene stampato in CD e della prima volta che esso viene ristampato in vinile (chi deciderà di comperare il "disco nero", troverà in allegato un 7" extra con "Jingle Bells - Parts 1 and 2", assenti invece dall'edizione in CD).
Ma comunque, indipendendemente dal formato con cui il disco entrerà a far parte delle nostre raccolte, esso resta una delle ristampe più "doverose" che noi si possa immaginare.
E' stato all'inizio di quest'anno che la Numero Group (altra etichetta cui dedicare una targa di ringraziamento in una immaginaria "Labels Hall Of Fame") aveva dissotterrato il brano che dà il titolo a questo disco, includendolo nella sua fantastica compilation "Good God! Born Again Funk", e lasciando al Pastor T.L.Barrett and the Youth For Christ Choir l'onore di aprire il disco.
La scoperta di quel pezzo 'celestiale' aveva stimolato il desiderio di acquisire/conoscere l'intero LP da cui era tratto ma la rarità dell'artefatto era insormontabile barriera per far sì che il desiderio divenisse realtà.
Ora, grazie a Light In The Attic, ci si prepara a godere un'estate meravigliosa in compagnia di un classico gospel-soul, di nuovo disponibile.
Accorrete in massa fratelli e sorelle, cantiamo in coro!
(www.lightinteattic.net)
Si tratta della prima volta che l'album viene stampato in CD e della prima volta che esso viene ristampato in vinile (chi deciderà di comperare il "disco nero", troverà in allegato un 7" extra con "Jingle Bells - Parts 1 and 2", assenti invece dall'edizione in CD).
Ma comunque, indipendendemente dal formato con cui il disco entrerà a far parte delle nostre raccolte, esso resta una delle ristampe più "doverose" che noi si possa immaginare.
E' stato all'inizio di quest'anno che la Numero Group (altra etichetta cui dedicare una targa di ringraziamento in una immaginaria "Labels Hall Of Fame") aveva dissotterrato il brano che dà il titolo a questo disco, includendolo nella sua fantastica compilation "Good God! Born Again Funk", e lasciando al Pastor T.L.Barrett and the Youth For Christ Choir l'onore di aprire il disco.
La scoperta di quel pezzo 'celestiale' aveva stimolato il desiderio di acquisire/conoscere l'intero LP da cui era tratto ma la rarità dell'artefatto era insormontabile barriera per far sì che il desiderio divenisse realtà.
Ora, grazie a Light In The Attic, ci si prepara a godere un'estate meravigliosa in compagnia di un classico gospel-soul, di nuovo disponibile.
Accorrete in massa fratelli e sorelle, cantiamo in coro!
(www.lightinteattic.net)
Wednesday, 7 July 2010
The Dream Syndicate
Non sembra molto. E invece...
Invece sono passati 26 anni da quando i Dream Syndicate pubblicarono "The Medicine Show", uscito originariamente in vinile su A&M e prodotto da Sandy Pearlman. Si trattava non solo del capolavoro assoluto del gruppo ma, molto semplicemente, di uno dei dischi più belli degli anni ottanta.
Salutiamo con gioia immensa la ristampa 2010 in CD digipack del disco (indisponibile da troppo, era stato ristampato una prima volta nel 1991) ad opera della Water di San Francisco. Suono stupendo, rimasterizzato dai nastri originali. Nuove note di copertina e fotografie inedite.
L'ascolto riannoda fili della memoria che tornano a saldare trame allentatesi con il tempo. Si torna indietro ad un'epoca dove ogni uscita discografica era un evento, noi più giovani e ancora capaci di meravigliarci.
Ma forse il tempo non è affatto passato; è un'illusione e noi ancora ascoltiamo il medesimo disco con il cuore di allora. Perchè se c'è un'opera che merita l'appellativo di "classico", capace di parlare a diverse generazioni di ascoltatori sensibili, essa è questa.
Wednesday, 30 June 2010
Sibylle Baier
L'occasione di menzionare qui "Colour Green", l'unico disco di Sibylle Baier, ci viene data dalla sua (ri)pubblicazione in vinile da parte della American Dust lo scorso 22 giugno.
Su invito di Other Music, l'edizione in CD (edita dalla Orange Twin) entrò a far parte della nostra raccolta all'epoca della sua uscita (2006, ma le incisioni risalgono ai primi anni settanta).
Rimasi a dir poco meravigliato per ciò che andavo scoprendo e che non abbandona - ad anni di distanza - il lettore; un'artista pura che - come Vashti Bunyan prima di lei - aveva scelto il folk come modalità espressiva ma privilegiato la famiglia rispetto alla carriera musicale.
Christina Carter esprime perfettamente, come solo un'altro musicista può fare, il fascino senza tempo di questo disco:
"Each song is a masterpiece in and of itself in all four respects: lyrically, melodically, technically (guitar playing) and vocally. Lyrically each song joins the poetic and the narrative i.e. short story, in a way seldom achieved in English language songwriting. They have something in common with traditions that join sophisticated lyric with popular music e,g, Brazilian/Portuguese, French and Russian. Subtle, elegiac, but not sentimental; rhymes are fresh and not cloying yet also not eccentric (very hard combination to achieve). And despite being reflective, live in the moment, alive...the imagery is original, and psychologically charged...melodically complex yet penetratingly simple and unforced...the guitar playing is like a beautiful, perfectly proportionate chair, the structure which allows the whole of the song to sit in equilibrium. Inventive within the means of what makes dynamic sense. No wasted note and yet still with individual personality. A chair made by a master chairmaker...her voice is clear and without affectation or pretension, yet expressive. It sounds only like her, not like anyone else. And she has that 'thing' that is inexplicable: a certain singerly timbre which is not merely ornamental and cannot be acquired. It's natural and comes out of the inner nature of the artist...the emotion in her songs is held somewhat at a distance in order to be perceived more clearly, and yet the tone is not cold or empty...I think all of these things make her songs each a perfect masterpiece. I keep thinking of made things like wine, a meal of perfectly balanced textures, flavors, ingredients, the finest made furniture, etc....".
Davvero indispensabile.
(www.americandust.net)
Friday, 25 June 2010
News
Continua inarrestabile la marcia trionfale della etichetta losangelina di ristampe Yoga Records, che ha da poco pubblicato uno dei gioielli più fulgidi della sua corona.
Per l'estate 2010, con tempistica perfetta, direttamente dall'anno di grazia 1974 ecco riapparire "Hot Off The Press", l'unico LP dei News.
Basta un solo ascolto per cadere stregati nella rete dorata tessuta da questa formazione del Connecticut; sfido chiunque (come se si agisse sotto ipnotismo) al termine a non tornare al principio per ricominciare immediatamente da capo.
"The songs are strong pop/rock, with Beach Boys-style harmony vocals on the softer songs, and tougher (but still melodic singing) on the rockers", scrive correttamente Aaron Milenski.
Ma la sintesi migliore è quella di Douglas, patron della Yoga: "A timeless slice of pure music, no pretensions or angst - just rock".
Esatto! Soltanto musica che sgorga purissima e non adulterata da una sorgente rimasta nascosta per troppo.
Chi ama certi dischi (penso in particolare al capolavoro "Tricky Zingers" dei Creme Soda ed a "Things" di Merrell Fankhauser & H.M.S. Bounty) lo aggiungerà prontamente alla propria raccolta di dischi, certo di un ritorno esponenziale e duraturo nel tempo.
Disponibile sia in DL che in CD.
(www.yogarecords.com)
Friday, 11 June 2010
Best Coast
Pubblicato dalla etichetta Mexican Summer con il numero di catalogo Mex053 e' atteso (con malcelata impazienza dal sottoscritto!) per il 27 luglio prossimo l'album d'esordio ("Crazy For You") di Best Coast.
Best Coast e' l'alias artistico di Bethany Cosentino (ex-Pocahaunted, con Bobb Bruno alla chitarra), autrice di una serie di 45 giri uno piu' bello dell'altro: tra tutti, mi piace ricordare qui "Sun Was High (And So Was I)" che mi ha accompagnato in loop per l'intera primavera (come i bambini piccoli, capaci di ascoltare la medesima canzone per decine e decine di volte di fila senza stancarsi mai).
L'intero album dura 29 minuti e - immagino gia' - avra' la capacita' di tele-trasportarmi sulla spiaggia di LA ad osservare il sole che tramonta nel Pacifico, segnale d'inizio di una calda notte ricca di piaceri e scoperte.
Meravigliosa Bethany, meravigliosa Best Coast: pop di lusso.
(bestycoasty.blogspot.com)
Tuesday, 8 June 2010
Friday, 28 May 2010
The Pop Group
Annunciato per settembre il nuovo album ("The Alternate") del leggendario Pop Group, a distanza di 30 anni dal loro precedente disco.
Per promuoverlo (e, senza dubbio, per suonare le numerose gemme del loro repertorio) un tour che parte dall'Italia; la prima data a Bologna il 18 settembre, la seconda a Torino il 20.
In prima fila.
Wednesday, 26 May 2010
Devo
In uscita il prossimo 15 giugno il primo album dei Devo da vent'anni a questa parte, intitolato "Something For Everybody".
Sul sito internet della storica band americana e' possibile ascoltare in anteprima "Fresh", traccia che apre il disco.
La de-evoluzione e' ora.
(www.clubdevo.com)
Monday, 24 May 2010
Teenage Fanclub
Preceduto oggi dal meraviglioso singolo "Baby Lee", esce a fine maggio "Shadows", il nuovo attesissimo album degli scozzesi Teenage Fanclub.
Come recita la loro ironica press release, disponibile a "Glasgow, Europe, Australasia and Japan on May 31st, and from Merge in North America from June 8th. Download options will be available in all territories".
Disco dell'estate 2010 per chi scrive.
(www.teenagefanclub.com)
Sunday, 16 May 2010
Joey Ramone
Mercoledi' 19 maggio e' il giorno del compleanno di Joey Ramone. Se Joey fosse ancora mortale compirebbe 59 anni. Ma Joey e' immortale.
Buon compleanno!
(La foto di Joey e' di Jenny Lens: www.jennylens.com)
Saturday, 15 May 2010
The Rolling Stones
“When they came to Sunset Sound in Los Angeles to overdub vocals and guitar for Exile On Main Street I was in the studio with them for about a week. I had already travelled with them on tour for Life magazine so we were cool. I hung more with Keith here but they were both easy, Charlie was there too for some of it. I made Mick get up early one morning to take some posed shots. I waited three hours for him to get up and he didn’t look too happy about it.”
—Jim Marshall
Lunedi' 17 esce la ristampa di "Exile On Main Street", sicuramente uno degli appuntamenti discografici piu' attesi quest'anno dagli appassionati di musica.
Celebriamo l'uscita ospitando qui questa meravigliosa immagine di Mick, scattata a Los Angeles nel 1972 dal maestro Jim Marshall.
(www.marshallphoto.com)
Wednesday, 12 May 2010
Strummerville (a Don Letts film)
All'indomani della prematura scomparsa dell'indimenticabile Joe Strummer, venne creata (dalla vedova e grazie al contributo economico di diversi sostenitori, tra i quali spicca il nome dell'artista britannico Damien Hirst) la fondazione chiamata "Strummerville", con l'intento dichiarato di offrire sostegno, risorse ed opportunita' di esibirsi ad artisti necessitanti di un supporto.
E' con particolare gioia che desidero segnalare l'uscita (il prossimo 31 maggio, direttamente in DVD) del nuovo film di Don Letts, intitolato, appunto, "Strummerville".
Acquisto e visione davvero necessari.
(www.strummerville.com)
Wednesday, 28 April 2010
Alex Chilton
"Bangkok" (Alex Chilton)
Here’s a little thing that’s gonna please ya
Just a little town down in Indonesia
Bangkok
Yeah Bangkok
Two slanty eyed men lyin’ in bed
One got his Mauser, the other said
Bangkok
Ooh Bangkok
Makin’ love the Japanese way
Learned aggressively in Hong Kong
Bangkok
Ooh Bangkok
Margaret Trudeau, Jackie O.
Madame Nhu and Brigitte Bardot
Bangkok
Yeah Bangkok
Ooh baby Bangkok
Baby Bangkok
Baby Bangkok
Yeah
Huh huh hah
Hmm hmm ha ha ha
I’m not livin’ on Chinese rocks
I never …
Oh Bangkok
Yeah Bangkok baby
Whoo
It’s a revisionist kinda mind
It’s just a little town down in Indochina
Bangkok
Yeah Bangkok
Whoo Bangkok
Baby Bangkok
Nella discografia (solista) piuttosto erratica del compianto Maestro di Memphis, "Bangkok" occupa un posto di assoluto rilievo storico-artistico; pubblicato nel 1978 dalla Lust/Unlust di New York, e' il secondo 45 giri di Alex successivo allo scioglimento dei Big Star.
Un autentico tributo allo spirito piu' sincero e libertario del rock'n'roll (la label interna - FUN - ricalca graficamente quella degli storici singoli SUN di Elvis Presley), "Bangkok" rivela con anticipo la visione musicale di Alex dell'epoca, poi portata a compimento e maturazione con la produzione del capolavoro d'esordio dei Cramps, "Songs The Lord Taught Us".
Assolutamente iconica la foto di Godlis scelta per la copertina, scattata una sera del 1977 sulla Bowery a New York : "I don't remember whose idea it was to go out to the median strip on the Bowery to do that shot - mine or Alex's. Most certainly it was on a whim or a dare while talking over beers at the CBGB's bar. Definitely not planned too far in advance. Just run out in the rain, and try an idea out, then go back for another beer. We'd tried other shots indoors and out, but neither of us was satisfied. So when I developed the film and saw that strange drop of rain that had landed on the lens in what couldn't have been a more perfect spot, I was ecstatic. That was it - and we both knew it. Soon it got used as the cover for his independent single "Bangkok" (with a great version of the Seeds' "Can't Seem to Make You Mine" on the flip side)".
Da ascoltare a volume alto.
Sunday, 4 April 2010
Chris Bell
"I Am The Cosmos" (Chris Bell)
Every night I tell myself
"I am the cosmos, I am the wind"
But that don't get you back again
Just when I was starting to feel okay
You're on the phone
I never wanna be alone
Never wanna be alone
I hate to have to take you home
Wanted too much to say no, no
Yeah, yeah, yeah
Yeah, yeah, yeah
Never wanna be alone
I hate to have to take you home
Want you too much to say no, no
Yeah, yeah, yeah
Yeah, yeah, yeah
My feelings always have been something
I couldn't hide, I can't confide
Don't know what's going on inside
So every night I tell myself
"I am the cosmos, I am the wind"
But that don't get you back again
I'd really like to see you again
I really wanna see you again
I'd really like to see you again
I really wanna see you again
I'd really like to see you again
I really wanna see you again
I never wanna see you again
I really wanna see you again
Uno dei 45 giri (pubblicato nel 1978 dalla Car Records di New York) piu' belli e indispensabili dell'intera storia della musica rock.
Impossibile non commuoversi ogni volta che lo si ascolta, continua nel tempo a brillare come un diamante purissimo acquistando - man mano che la vita scorre - senso e significato sempre piu' pregnanti.
Capolavoro ed esempio emblematico di cio' che "The Music Is Inside" rappresenta.
Friday, 2 April 2010
Sharon Jones & The Dap-Kings
Disco straordinario.
Quarto album ("I Learned The Hard Way") per la fantastica Sharon Jones e 39'38" di soul music stellare come non e' dato spesso di udire da un artista contemporaneo; qui si ascolta soul nell'accezione che il termine aveva negli anni sessanta e settanta quando il genere era al proprio apogeo creativo.
Cantato e suonato con passione rara, viscerale, contagiosa; onore e gloria agli autori!
Di seguito, la press release:
"Produced by Bosco Mann and recorded on an Ampex eight-track tape machine by Gabriel Roth in Daptone Records’ House of Soul studios, this record drips with a warmth and spontaneity rarely found since the golden days of Muscle Shoals and Stax. Sharon’s raw power, rhythmic swagger, moaning soulfulness, and melodic command set her firmly alongside Tina Turner, James Brown, Mavis Staples, and Aretha as a fixture in the canon of soul music. From the lush Philly-Soul fanfare that ushers in “The Game Gets Old” at the top of the record, to the stripped down Sam Cooke-style“Mama Don’t Like My Man” at the tail, the Dap-Kings dance seamlessly through both the most crafted and simple arrangements with subtlety and discipline. I Learned the Hard Way is the “Daptone Sound” at its finest".
Thursday, 1 April 2010
Beat Records Company
Per gli appassionati di colonne sonore originali di certo cinema di genere, e' indispensabile la frequentazione assidua della label italiana Beat Records Company.
L'occasione di menzionarla qui mi e' data dal lancio del nuovo sito, dove e' possibile consultare il catalogo ed effettuare ordini on-line.
Riprodotta qui sopra l'accattivante copertina del CD di "Black Emanuelle Goes East", opera del maestro Nico Fidenco.
Monday, 29 March 2010
The Sediment Club
Buon sangue non mente.
The Sediment Club e' il gruppo capitanato da Austin Julian, figlio di Ivan Julian (Richard Hell & The Voidoids) e Cynthia Sley (Bush Tetras).
Si definiscono un "no-wave group" da Brooklyn e non potrei descriverli meglio: l'ascolto del loro EP 7" d'esordio ("The Sediment Club") lascia positivamente stupefatti. Si potrebbe essere assolutamente perdonati se pensassimo che si tratta di incisioni mai uscite di un gruppo che calcava le scene all'epoca in cui Brian Eno produsse il fondamentale "No New York", vero e proprio manifesto di un'epoca irripetibile.
Invece no, il disco e' datato 2010 e sorprende - sia pure volutamente ispirato da un particolare genere musicale - per la maturita', soprattutto se pensiamo che i componenti della band hanno tutti non piu' di 18 anni e - apprendo da chi li ha visti dal vivo - sul palco eseguono cover versions dei Rocket From The Tombs e dei Residents. Wow!
Invece no, il disco e' datato 2010 e sorprende - sia pure volutamente ispirato da un particolare genere musicale - per la maturita', soprattutto se pensiamo che i componenti della band hanno tutti non piu' di 18 anni e - apprendo da chi li ha visti dal vivo - sul palco eseguono cover versions dei Rocket From The Tombs e dei Residents. Wow!
Produce il disco papa' Ivan. 500 copie numerate a mano in vinile.
Tuesday, 23 March 2010
Jeff Eubank
Se si dovesse giudicare un disco esclusivamente dalla copertina, saremmo certi che alcune pepite sfuggirebbero al nostro setaccio di instancabili cercatori (di musica aurea).
Questo mi viene da pensare avendo saputo che a maggio la Drag City, in collaborazione con la Yoga Records, dara' alle stampe l'edizione in vinile del classico "A Street Called Straight" di Jeff Eubank.
L'album venne originariamente pubblicato nel 1983 in 500 copie dalla Dorothea Records.
In copertina un disegno "naif" raffigurante una giungla rigogliosa; sul retro una foto dell'autore appoggiato ad un muro di un passaggio cittadino, con i testi di tutte le canzoni in sovrastampa.
Non e' difficile pensare che la scarsa attrattiva grafica non abbia portato fortuna - a suo tempo - a quest'opera.
Ma basta ascoltare il disco per fugare qualsiasi dubbio sul suo valore artistico; la musica soft, la calda voce di Jeff conducono l'ascoltatore verso lidi lontani, in cerca di serenita'.
L'autore ci ricorda che - nonostante le "notti senza fine" (i brutti momenti) che patiamo in vita - c'e' speranza. Dobbiamo rimboccarci le maniche e guardare avanti, con fiducia.
All'epoca della sua prima ristampa in DL (2008), Other Music disse: "A Street Called Straight is a gorgeous, harmony-laden folk-rock album that actually seems a little out of place for 1983".
Forse lo e' ancora "out of place" nel 2010, ma non certo per chi scrive.
Cinque stelle su cinque e dritto tra le ristampe dell'anno.
Friday, 19 March 2010
White Fence
Da Los Angeles, California, un esordio che lascia decisamente un'ottima impressione dopo ripetuti ascolti.
Si tratta dell'album omonimo di White Fence (alias Tim Presley).
E' un suono di matrice indie/lo-fi contemporanea, pero' filtrato attraverso il periscopio dei Love/Byrds piu' psichedelici.
Per il momento disponibile solo in vinile (www.makeamessrecords.com).
E' un suono di matrice indie/lo-fi contemporanea, pero' filtrato attraverso il periscopio dei Love/Byrds piu' psichedelici.
Per il momento disponibile solo in vinile (www.makeamessrecords.com).
Annunciato per meta' aprile il CD edito dalla superlativa Woodsist (www.woodsist.com).
Wednesday, 17 March 2010
Viv Albertine
Sono passati 25 anni dal suo precedente lavoro discografico e, grazie ai buoni uffici del fantastico Thurston Moore, salutiamo con malcelato entusiasmo il nuovo lavoro di Viv Albertine, membro delle (fondamentali) Slits nell'Inghilterra del punk-rock.
E' un CD EP con quattro brani, intitolato "Flesh" e pubblicato in 500 copie dalla Ecstatic Peace!
Tratta dal suo sito ufficiale (www.vivalbertine.com) trascrivo per intero qui la sua "autobiografia" che, in poche righe, traccia perfettamente il personaggio.
"Viv Albertine. Born Sydney, Australia. French/Corsican father, Swiss mother. Brought up in North London (Muswell Hill). Quite poor. Comprehensive school. Favourite subjects, buying records; clothes, boys, art, English. Age17 went to art school. Dropped out and worked at Dingwalls, music venue Camden Town. Went to another art school met Mick Jones, saw The Sex Pistols first show. Bought Horses, Patti Smith. Dropped out. Bought Les Paul Junior with £200 my grandmother left me. Formed a band with Sid Vicious, Sarah and Palmolive called The Flowers of Romance (named by John Lydon). Started to learn to play guitar. Taught by Keith Levene who I have known since we were kids. He taught me that any sounds can go together, he really developed my ear and loads of other stuff. Johnny Thunders taught me how to do screamers (his name) and Joe Strummer, to tap my foot and play at the same time. I didn't have sex with any of them. Saw The Slits play their first show, called them the next day. We got together I back-combed their hair like The New York Dolls. We looked like a band. After The Slits I went to film school. Didn't drop out. Directed stuff for about ten years. Made some money not art. Now making sculpture and writing / recording / performing my own songs".
Bentornata Viv!
Friday, 12 March 2010
Iggy And The Stooges
Thursday, 11 March 2010
Ted Lucas
Direttamente dal 1974 all'anno in corso, grazie alla attivissima e instancabile Yoga Records, e' prossima l'uscita del meraviglioso disco "OM" di Ted Lucas, che alcuni considerano "the best private folk psych LP ever".
Come per l'edizione originale, il formato scelto per la ristampa e' il vinile.
(www.yogarecords.com)
Come per l'edizione originale, il formato scelto per la ristampa e' il vinile.
(www.yogarecords.com)
Wednesday, 10 March 2010
Heaven & Hearth
Kevin Barker
"You And Me", l'album d'esordio di Kevin Barker, e' un disco che si colloca fuori dal tempo (anche se edito nel 2010 potrebbe benissimo essere stato concepito nel 1972) per le influenze musicali che lo animano: Grateful Dead, CSNY, the Band, qualche spruzzata di folk (Roy Harper, Richard Thompson).
Piu' lo si ascolta e piu' si entra nel suo gorgo, irretiti dal fascino eterno di melodie che possiedono una capacita' evocativa senza pari. E' un disco pieno di amore sincero per la musica west-coast piu' classica, suonato con maestria e divertimento da tutti i partecipanti.
Sara' lodato (l'ho appena fatto) e ignorato/criticato in egual misura (immagino gia' chi lo taccera' frettolosamente di essere un'opera derivativa) perche' e' un disco sincero che non si preoccupa di voler essere "diverso" a tutti i costi.
Alla realizzazione hanno partecipato, tra gli altri, Joanna Newsom alle tastiere, Ryan Francesconi (che cura gli arrangiamenti degli archi) e l'inimitabile batterista dei Vetiver, Otto Hauser.
Miele purissimo per le orecchie di chi scrive.
Pubblicato dalla Gnomonsong, l'etichetta di Andy Cabic (Vetiver) e Devendra Banhart.
Tuesday, 2 March 2010
Yoga Records
Tra le etichette di nuova generazione dedite a setacciare il passato per portare ad una attenzione piu' vasta lavori che il tempo si sforza (invano) di seppellire, mi preme segnalare qui la Yoga Records.
Nata nel 2008 grazie all'iniziativa di Douglas Mcgowan, collezionista di dischi di Los Angeles, ha gia' riesumato sino ad oggi ben 18 titoli che soltanto pochi avevano avuto la fortuna di ascoltare.
Per la diffusione delle proprie opere ha scelto di utilizzare - come piattaforma principale - il DL, anche se spesso esse vengono licenziate a terzi per la pubblicazione in CD o vinile.
E' il caso, ad esempio, dello splendido "A Street Called Straight" di Jeff Eubank che la Riverman (Seoul, Corea) pubblichera' in CD il prossimo maggio o dell'altrettanto affascinante "Music And Dreams" di Robert Lester Folsom che la Mexican Summer (New York, USA) ha da poco stampato in vinile limitato e numerato (e che la Riverman ha fatto uscire in CD).
In apertura di questo post riproduco la copertina della prossima pubblicazione: "Curves Of Life" di Dan Morehouse che Douglas definisce "1978 minimal new age synth masterpiece".
Curiosi di ascoltare.
Death
Sicuramente uno dei piu' bei dischi pubblicati nel 2009 e' stato l'album postumo dei Death ("... For The Whole World To See") che la meritoria Drag City ha regalato ai numerosi amanti del Detroit Sound sparsi per il globo; non faccio alcuna fatica a considerarlo uno dei "lost-classics" proto-punk.
Fa davvero piacere notare che - a distanza di un anno esatto - l'eco della pubblicazione dell'album non si e' ancora spenta; ecco giungere l'ultimo numero (marzo 2010) di "Maximum Rock & Roll", storica rivista punk di San Francisco, che dedica copertina e articolo ai meravigliosi Death.
Splendida la foto d'epoca dei tre fratelli Hackney che grazia la copertina del giornale.
Splendida la foto d'epoca dei tre fratelli Hackney che grazia la copertina del giornale.
Seek Death, my children!
James Chance
Nuovo album 2010 ("The Fix Is In") di James Chance, da poco uscito per l'etichetta francese Le Son Du Maquis.
Disponibile in CD+DVD o DL.
"With this new project, James reappropriates with elegance the origins of blues and jazz from the 40’s and 50’s, between Charles Mingus, Duke Ellington, Jac Berrocal, Archie Shepp, or even Chet Baker. Never really far from the early rock’n’roll and therefore from the rhythm’n’blues and soul, James Chance’s music of 2010 is hypnotic, decadent and distinguished, rhyming for our pleasure with glamour, sex, humour and daily transcendence"
(Le Son Du Maquis)
Disponibile in CD+DVD o DL.
"With this new project, James reappropriates with elegance the origins of blues and jazz from the 40’s and 50’s, between Charles Mingus, Duke Ellington, Jac Berrocal, Archie Shepp, or even Chet Baker. Never really far from the early rock’n’roll and therefore from the rhythm’n’blues and soul, James Chance’s music of 2010 is hypnotic, decadent and distinguished, rhyming for our pleasure with glamour, sex, humour and daily transcendence"
(Le Son Du Maquis)
Benvenuti
Benvenuti a The Music Is Inside.
TMII nasce con l'intento di segnalare in maniera veloce, spedita e senza fronzoli, argomenti di natura musicale che mi stanno a cuore.
Il mio desiderio e' quello di stimolare chi legge alla ricerca ed alla scoperta, lasciando ad altri il compito di recensire/argomentare.
Voglio essere la scintilla che scatena l'incendio, pura passione e zero (o poca) ragione.
Chi ha voglia mi segua: andremo insieme la' dove non siamo in molti.
TMII nasce con l'intento di segnalare in maniera veloce, spedita e senza fronzoli, argomenti di natura musicale che mi stanno a cuore.
Il mio desiderio e' quello di stimolare chi legge alla ricerca ed alla scoperta, lasciando ad altri il compito di recensire/argomentare.
Voglio essere la scintilla che scatena l'incendio, pura passione e zero (o poca) ragione.
Chi ha voglia mi segua: andremo insieme la' dove non siamo in molti.
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